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Arcobio su Fresh Plaza

Arcobio su Fresh Plaza

Guarda al biologico il consumatore che acquista per scelta e non per caso

"La scorsa campagna agrumicola è stata buona, forse con qualche problema di delicatezza del frutto, soprattutto per il Tarocco, dovuto alle numerose piogge che hanno determinato problemi di marciume delle piante e pezzature tendenti al piccolo calibro. In generale, però, si può dire soddisfacente sia per la produzione che per i risultati economici". Così Angela Arcoria, titolare di Arcobio, azienda fondata dal papà Pietro e specializzata nella produzione di agrumi e frutta estiva biologica.

"Per quanto riguarda la nuova campagna, si registra una notevole diminuzione della produzione, sicuramente causata da instabili condizioni climatiche durante la fioritura. L'unica cosa che possiamo sperare è che non ci siano disastri meteo, che potrebbero far ottenere buoni risultati in termini di pezzatura, a discapito delle quantità".

Agricola Arcobio si estende su 85 ettari di proprietà nel territorio del comune di Paternò (CT) in contrada Sferro, ai piedi dell'Etna, in una località celebre per la produzione di agrumi. Circa 15 ettari risalgono a un lascito del nonno Vincenzo.

"Mio padre ci ha lasciati l'inverno scorso - racconta Angela Arcoria - Negli anni, ha ampliato ciò che aveva ricevuto in eredità mediante l'acquisto di terreni limitrofi: le prime piante di agrumi furono piantate nel 1961. La svolta vera e propria è arrivata negli anni Novanta, quando abbiamo deciso di coltivare l'agrumeto solamente in regime biologico e di commercializzare direttamente a marchio Arcobio"

"Io e mio padre abbiamo deciso di impostare i nuovi impianti con uno sguardo sempre più attento alla sostenibilità ambientale. Un approccio desueto, a quei tempi, ma che oggi ci ripaga di tanti sacrifici. Di qui una serie di scelte coerenti con un tipo di coltivazione che ha rimesso in gioco tecniche di lavorazione tradizionali", continua Angela.

Il rinnovamento degli impianti falcidiati dal Citrus Tristeza Virus (CTV) non ha interessato solo la scelta di una più ampia gamma di varietà di agrumi (arance bionde, rosse, mandarino tardivo di Ciaculli, kumquat, limoni, cedri, bergamotto, lime, finger lime, limone Yuzu), ma anche quella di iniziare una serie di coltivazioni, tra cui albicocche, mandorle e ortaggi.

Produzioni coltivate in modo sostenibile che hanno interessato anche il cambiamento del metodo di irrigazione, al fine di consentire un risparmio dell'acqua, parallelamente alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 120 Kw.

"In Sicilia l'estrema siccità estiva, considerato che non piove da quattro mesi, è condizionata soprattutto dalla fornitura di acqua (notevolmente ridotta) da parte del consorzio di bonifica. In condizioni normali si dovrebbe ricevere l'acqua da metà giugno fino a fine settembre. Quest'anno l'approvvigionamento idrico è stato drasticamente ridotto, pertanto abbiamo sostenuto le piante grazie ai 4 laghi che circondano l'agrumeto. Diversamente perderei tutto".

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